Ciao a tutti, mi chiamo Edwin, sono nato l' 11 - 8 - 2000.
Quest'anno vado per i 24 anni e sono qui a Padova come studente universitario.
Sono di Piove di Sacco, una cittadina leggermente fuori Padova.
Sono nato precisamente all'ospedale Sant'Antonio; quindi letteralmente sono andato via e sono tornato di nuovo a Padova.
Gli altri miei due miei fratelli sono nati tutti e due a Piove di Sacco.
I miei genitori sono di origine nigeriana. Sono arrivati qua in Italia negli anni 90.
Più precisamente negli anni 97/98 e dopo qualche anno hanno avuto me.
Hanno avuto tre figli, quello di mezzo è nato nel 2005 e 'ultima è stata mia sorella più piccola nel 2006.
Io mi chiamo Edwin ma non è il mio unico nome, il mio nome completo è Edwin Cinedo e il cognome della mia famiglia è Eben, la pronuncia corretta sarebbe Cinedù Ebèn.
Edwin è il classico nome inglese visto che la Nigeria è stata una colonia inglese e moltissime radici e tradizioni risalgono al Regno Unito.
Mia mamma si chiama Mercy come nome inglese e Cinegnocu che vuol dire " sentiero lucente" . Il mio nome è collegato a quello di mia madre e vuol dire " luce che splende", mentre mio padre si chiama Patrik Occudilì Eben, mio fratello Gerard Ognebuci e mia sorella Nancy Ogociugo. La tradizione nigeriana è sempre così: nome europeo, nome africano più il cognome.
Durante la mia infanzia ho cambiato un bel po' di case, all'incirca cinque o sei.
L'ultima volta che ho cambiato casa è stato cinque anni fa e da allora la famiglia si è stabilita a Piove di Sacco.
Ho cambiato anche nazione perché io e i miei due genitori siamo stati in Inghilterra due anni e poi siamo tornati qua a Padova di nuovo.
I miei genitori stavano ancora cercando di trovare un posto qua in Europa dove poter vivere bene, trovare un equilibrio.
Io ero un bambino e agli occhi di un bambino è tutto più semplice .
All'inizio per i miei genitori non è stato facile perché non sapevano bene l 'italiano.
Io ho imparato l'italiano prima di loro. A ripensarci mi fa molto ridere il fatto che all'età di 6, 7 anni cioè appena ho imparato a capire cosa stavo leggendo, i miei genitori mi chiedevano la traduzione, e il significato delle parole.
Io ero solo un bambino e non capivo appieno il peso di questa responsabilità: cercavo di spiegare, ma non capivo bene, e allora loro mi dicevano: tu vai a scuola, noi stiamo pagando per mandarti a scuola e quindi collabora.
Insomma venivo un po' forzato, però mi divertiva se devo essere sincero.
In modo particolare mi ricordo la casa di Tognana. Tognana è una frazione di Piove di Sacco, e si trova in mezzo ai campi e quindi in mezzo alla natura. Dietro casa avevamo un grande campo.
Era un bellissimo campo, non coltivato o forse c'erano delle coltivazioni di qualcosa, ma non mi ricordo bene di cosa.
Però ho un ricordo molto bello : in estate si sentivano tutti gli insetti, gli odori, anche il caldo, il sudore.
Era anche un posto molto isolato, dove non sentivo rumori né di traffico né di gente che facesse schiamazzi. Non sentivo mai gente urlare.
Avevamo anche un piccolo orticello. Avevo circe 8/9 anni e ero molto contento di quella casa di Tognana: un posto così per crescere è la cosa migliore.
Poi mi ricordo anche di una nostra vicina, una signora anziana da cui andavo sempre a fare dopo scuola. Si chiamava Signora Luciana, mi ricordo molto bene di lei.
Da tre anni ormai sono uscito da casa mia, nel senso che i miei genitori abitano a Sant'Anna di Piove di Sacco, mentre io ormai da tre anni vivo qua a Padova, dove mi sono fatto un' altra vita cercando nuove opportunità. La casa di Sant'Anna ricorda molto Tognana, mentre la casa dove vivo adesso è tutta un'altra sensazione, cioè sento che sto crescendo: una casa in centro ha nulla a che fare con una casa in campagna.
Venire da Piove di Sacco a Padova, anche se sono solamente 20 minuti, massimo 30 di distanza, fa la differenza. Padova non è poi una città così grande, però un agglomerato urbano è comunque molto più organizzato rispetto a Piove di Sacco.
Fa tutta un'altra differenza, esattamente .
Questa casa dove vivo adesso è molto bella. Ogni volta che entro in questa casa sento la sensazione di essere in Italia, cioè proprio dici: è una casa italiana, che vuol dire riuscire a unire il vecchio con il nuovo.
Alcune parti di questa casa sono molto vecchie: risalgono addirittura dagli anni 50/60 .
Infatti i soffitti sono così alti e le stanze e anche le mura sono veramente larghe.
E poi vedere i ricordi della vecchia proprietaria, che risalgono agli anni 50/60, mi fa capire che l'appartamento è vecchio.
Noi studenti che abitiamo in questa casa, siamo stati a esplorare la soffitta perché comunque ci piace scoprire, guardare, vedere. E abbiamo scoperto che ci sono moltissimi libri risalente agli anni 60/70/80, molto belli, molto interessanti, anche alcune testate di giornali.
E' affascinante il fatto che ci sono anche alcuni diari, e quaderni con note scritte e anche le firme della vecchia proprietaria e quindi questo mi fa capire cosa vuol dire unire il vecchio con il nuovo.
L'appartamento è stato un po' modernizzato, per accogliere ragazzi giovani, studenti universitari. Questo è proprio uno stile italiano , così in mezzo al centro storico urbano, è uno stile inconfutabilmente italiano.
Da dentro casa sento dei rumori provenienti dal giardino o da altre stanze però non molto, non mi danno fastidio. Comunque ricordiamoci che questa casa è un condominio, e questo condominio è fatto a cerchio e gira attorno a un giardino che poi si divide in altri piccoli giardini e questo ti dà proprio un senso di protezione dall'esterno, da tutti i rumori , cioè si sentono solo i rumori provenienti dall' interno, tipo qualche volta si sentono leggere conversazioni dall'altra parte del giardino attraverso la finestra della mia camera.
Una cosa bella di questa casa è il fatto che quando entri vedi in primis questo portone gigantesco, e poi questo atrio grandissimo, mi è sembrato qualcosa di veramente maestoso.
Svegliarmi e vedere dalla finestra il giardino mi fa capire che sono proprio tranquillo, che sono proprio esattamente sereno. .
Noi in casa siamo in cinque, compreso me.
Abbiamo tre stanze singole e una doppia , io sono in una singola.
Siamo tre ragazzi e due ragazze esattamente, tutti studenti.
Comunque la convivenza in casa è molto funzionale. Sì, ci troviamo bene, la casa è molto grande e non abbiamo problemi di spazio. Abbiamo anche uno spazio comune che è proprio la cucina e il salotto che è un tutto unico.
Noi comunque abbiamo una convivenza molto tranquilla, andiamo d'accordo e questo fa la differenza. Quindi mi reputo abbastanza fortunato da questo lato.
Fino a 3-4 mesi fa stavo molto più tempo a casa, era un periodo in cui non lavoravo: dormivo, studiavo, giocavo un po', uscivo, comunque passavo molto tempo in casa. Purtroppo o per fortuna, in questi ultimi tre mesi non sto più tanto tempo a casa perché il lavoro prende tempo. Lavorare e studiare allo stesso tempo non mi fa vivere la casa come prima, però comunque lo trovo un posto confortevole ogni volta che ritorno dal lavoro. Cioè quando entro in camera mia è tutto un'altro mondo. Ogni mattina dalla finestra vedo l'albero e svegliarsi la mattina vedendo l'albero mi dà proprio un senso di tranquillità, proprio di serenità. E per questo mi reputo veramente veramente fortunato, quindi sono veramente contento.
Purtroppo la mia camera è una delle più piccole della casa, nonostante questo l'ho organizzata apposta proprio come una camera di riposo; quando entro mi sento veramente tranquillo. Abbiamo un letto e una scrivania, e poi l'ho addobbata con alcune piccole lucette che ho messo attorno alla stanza e alcuni poster sul muro. Come organizzazione è molto semplice, però io comunque mi ritrovo molto in questa semplicità.
Se potessi aggiungere qualcosa a questa casa aggiungerei una grande terrazza.
Un terrazzino ce l'abbiamo ma è piccolino. Però nonostante ciò, ogni volta che esco fuori sul terrazzino , che non è nemmeno in camera mia perché è un posto comune, quando c'è il sole poi, mi invade un senso di serenità, di tranquillità, anche sentire gli uccelli fuori che cinguettano.
Non dico che è tutto ciò che ho sperato, ma che sono tantissimo contento che sia arrivato.
Uno spazio esterno è un valore inestimabile . E' uno spazio dove puoi stare a contatto con la natura, sentire i raggi del sole sulla tua pelle, prendere il sole, sentire la brezza dell' aria: per me vale tantissimo.
Abbiamo anche un gatto in comune, è di tutti e si chiama Pollege.
È un gatto abbastanza vecchio e mi fa arrabbiare qualche volta.
Durante i primi mesi di convivenza il gatto ha avuto qualche problema di digestione: qualche volta, anzi più di una volta , è entrato in camera mia e ha fatto le sue feci sotto il mio letto.
Trovarsi questa scena davanti al proprio letto non è proprio il massimo, sicuramente non è piacevole. Di solito gli animali, soprattutto i gatti, sono molto puliti, quindi forse voleva farmi un dispetto.
Ho scelto questa casa in primis perché volevo vivere a 360 ° la vita universitaria, uscire fuori dalla zona di comfort e mettermi in discussione , scoprire nuove cose, nuovi orizzonti. E quindi ne ho parlato già con alcuni miei compagni di corso. Ero già iscritto all'università, però stavo cercando una sistemazione. Qua a Padova non è facile trovare una sistemazione. Se vai per canali tradizionali, attraverso annunci su Internet o annunci delle agenzie, è difficile trovare qualcosa e comunque con i prezzi stanno crescendo e sono alti. Attraverso canali non tradizionali, attraverso conoscenze si possono trovare delle offerte molto vantaggiose.
Ad esempio quando un ragazzo è consapevole che sta per finire o sa di dover partire, avverte l'amico . Gli comunica per esempio che a giugno va via, e chiede se c'è qualcuno che vuole prendere il suo posto.
Così ho trovato casa col passaparola e sono subentrato a un'altro ragazzo.
E poi il fatto di conoscere già l'altra persona aiuta molto, hai già fiducia nell'altra persona anziché trovarti uno sconosciuto. Così la casa l'ho trovata con l'aiuto degli altri ragazzi che stavano già qua e mi conveniva perchè le persone che ci vivevano erano molto tranquille e anche perché non è facile trovare delle persone che hanno gli stessi tuoi gusti o modi di fare, o anche semplicemente una routine molto simile alla tua.
Per quel che riguarda l'organizzazione e la pulizia della casa ce ne facciamo carico tutti. Nessuno di noi è proprio fissato con la pulizia . Non siamo di quelle persone che se vedono una cosa fuori posto ne fanno un caso di Stato. Però per stare bene fra tutti quanti, ci deve essere un po’ di organizzazione, un po’ di piccola disciplina, mettiamola così. Abbiamo delle regole e andiamo a turni e se qualcosa non va ci parliamo. Ad esempio qualcuno dice: “ ora non riesco a fare questa cosa. Riesci a farlo tu?”
Qualche volta succede qualche screzio o qualche discussione, ma quello c'è sempre, se no vorrebbe dire che non siamo coinquilini.
A rimetterci con i piedi per terra ci pensa Chiara, una nostra coinquilina. Qualche volta ci dice: ”state attenti che questa cosa qua non va bene! Io vi capisco, anch'io sono come voi“.
Però detto in questo modo non facciamo mai dei grandi litigi ma ci spieghiamo e alla fine tutto finisce in 10 - 15 minuti
Come mobilio abbiamo quello che abbiamo trovato nella casa e secondo me è una delle cose più belle della nostra casa. Entri e vedi moltissimi libri che erano già dentro la casa e questi mobili costruiti in modo artigianale, dove ogni piccolo dettaglio è stato preso con cura.
Vedere anche quadri sul muro è una delle cose secondo me più belle della casa, cioè da quel senso caratteristico alla casa che dice: questa casa è diversa rispetto alle altre.
La nostra cucina, ad esempio, è abbastanza vecchiotta; Non ha i classici quattro fornelli. Ne ha solo due che usiamo regolarmente, uno grande e uno piccolo, mentre c'è un'altro ancora più piccolo che non usiamo quasi mai perché praticamente è inutile, e un'altro fornellino che è una specie di cerchio nero, tanto grande dove si scalda la superficie e basta. Non abbiamo ben capito a cosa serve ma da un senso caratteristico .
La casa è condivisa, e quando parliamo di condivisione vuol dire che è per tutti noi cinque.
Quindi, se qualcuno vuole dormire da noi c'è sempre una richiesta prima. Per esempio se ho un amico che deve fermarsi un giorno a Padova prima di dirgli che può venire lo chiedo sempre al nostro gruppo ragazzi: “ c'è un mio amico che ha bisogno di stare qua per una notte, per voi è un problema?"
Comunque la risposta alla fine è sempre positiva, perché siamo consapevoli che un giorno potrebbe toccare anche a noi di aver bisogno di ospitare qualcuno. Però c'è sempre rispetto fra di noi, non portiamo a casa gente a caso.
Mio fratello è già venuto qualche volta a dormire qui. Dovevamo passare un po' di tempo assieme, ho colto l'occasione ed è stato qui tranquillamente. Lui è più piccolo di me per età, ma indubbiamente è molto più grande in altezza, nel senso che io sono alto 1 metro e 88, mio fratello è 10 cm più di me sicuro.
È divertente il fatto che la casa qua a Padova è così grande. Mi dà un senso di libertà anche nei movimenti, perché in alcune case un po' piccoline, devi stare attento ai movimenti che fai per non rompere qualcosa, mentre in questa casa hai libertà anche nei movimenti, quindi mi sento proprio molto tranquillo.
La vita è cambiata qui per me; questo è poco ma sicuro. Prima di tutto l' indipendenza dai miei genitori. Ora come ora tutte le scelte che faccio in casa, sono azioni che in primis partono da me. Cioè non c'è più il genitore che ti dice fai questo, fai quello o tirami fuori il pollo, tira fuori la carne, perché se no non mangiamo.
Tutto quanto parte da me, quindi se io non metto a posto la camera, dopo tornerei con la camera totalmente sporca. Questa cosa è partita da me, non è partita dal mio genitore o da mio papà, da mia mamma, e quindi vivere fuori in primis ti crea un senso di indipendenza e ti dà anche molta maturità. Devi gestire i soldi che ti danno e devi gestire i tuoi risparmi.
Devi anche trovare un modo di far combaciare la vita sociale con la vita in casa, quindi tutto dipende dalla tua persona.
Se penso a dove vorrei vivere un domani se potessi scegliere, in primis mi piace il mare, io penso che comunque il mare da moltissime energie. E secondo me il fatto di vivere vicino al mare è una cosa molto molto bella. Però allo stesso tempo avrei paura di arrivare a un punto in cui mi stufo di avere il mare davanti. E quindi se hai sempre il mare, vedere sempre il mare è un problema, allora direi una pianura, che sia vicino sia al mare, ma anche non troppo lontano dalle montagne.
Il punto è il clima che dovrebbe essere un clima caldo. Una pianura dove è sempre caldo. Per me sarebbe un paradiso.
Sì, con il mare, ma col sole, tipo in Brasile.
Una casa che abbia un piccolo orto e un bel giardino.
Mi piacerebbe proprio far crescere un po' di fiori.
Lo vedo anche come una terapia, un modo di prendersi cura della terra, della frutta , degli ortaggi e delle verdure.
Questo mio periodo, è un periodo di scoperta, perché accedendo all'università scopri tantissime cose, entri in un contesto totalmente nuovo: scopri cose nuove totalmente.
E quindi sì, questa casa rappresenta proprio la mia concezione, il mio pensiero .
Però, senza essere troppo nervosi riguardo a queste nuove scoperte. Che non ci sia troppo stress.
Cioè una persona può passare periodi in cui si trova anche bene o anche male, però non in un modo stressato. Per esempio, se ho un esame tra due tre giorni, (studiare alla fine è una ricerca di qualcosa di nuovo da scoprire) se lo fai in modo agitato, non ti godi quello che stai studiando. Studi di forza, in modo artificiale, mentre in modo più naturale e in un modo più tranquillo comprendi tantissime cose, tantissime sfaccettature e argomenti.
Io vorrei vivere in tranquillità.
La chiave comunque è la tranquillità.
Una casa tranquilla con un giardino e un orto, perché non voglio avere chissà cosa, un garage con 20 macchine o appartamenti extra.
Quella roba non fa per me. Non mi darebbe la tranquillità
Se dovessi scegliere un oggetto che rappresenti la mia idea di casa, dico le finestre.
Di notte noi chiudiamo le finestre per dormire: vuol dire che ci chiudiamo nel nostro mondo alla fine e riposiamo tranquillamente
E alla mattina apriamo le finestre e vuol dire che ti sei svegliato e sei pronto a uscire fuori dal tuo mondo. E quindi dico le finestre, sono un oggetto che rappresenta la casa.